Ristorante Hotel Emi: benvenuti a casa

Incuriosita dalle recensioni positive su TripAdvisor, decido di prenotare il mio pranzo della domenica da “Emi, Ristorante e Hotel”, una realtà che non conoscevo. “Ottime materie prime”, “Cibi ottimi e ben pensati”: questi i giudizi di chi mi ha preceduto. Chi l’avrebbe mai detto che a Lippo, a pochi metri dalla piazza del paese esistesse un hotel e ristorante così grazioso!

Ma partiamo dall’inizio.

Nel mezzo del cammin della provincia… di ritorno da una mattina fuori città con T, cominciata prima del dovuto, sono assalita da un leggero languore, beh… quello tipico che mi prende verso le 13 e che altre persone chiamano “fame da lupi”!

In mezzo alle campagne, proprio dietro all’aeroporto di Bologna, accostiamo la macchina e mi metto a cercare con lo smartphone un ristorantino in zona. Troviamo alcuni nomi noti, ma oggi vorrei qualcosa di nuovo. Così individuo “Emi, Ristorante e Hotel”, mai sentito.
Faccio un rapido check dei commenti e prenoto on-line attraverso il loro sito. http://www.hotelemi.it/ristorante/
Ricevo conferma in pochi minuti sul cellulare. Davvero efficienti. Ottimo, perché eravamo praticamente lì davanti alle grandi vetrate della sala.

Per iniziare

Eccoci a tavola! Avete presente quando le proposte del menù sembrano tutte buone e non sapete proprio cosa scegliere?  Ce n’è per tutti i gusti: carne, pesce e pizza. Ma i piatti forti ce li spiega proprio Emi (Emanuela) che con cordiale familiarità ci indirizza alla scelta più azzeccata per i nostri gusti. Senz’altro la pasta fresca.

Prima di confermare l’ordine, cerco di indagare su come viene tirata la sfoglia, un argomento che da sempre mi appassiona molto (…forse in un’altra vita ero una sfoglina!)
Mi faccio raccontare brevemente la storia del locale: in cucina c’è la signora Angela che tira la sfoglia a mano ogni giorno, con grande passione e amorevole rigore. Una vera nonna bolognese!  Beh, come puoi non fidarti?

Bene, che tris di primi sia: passatelli radicchio e salsiccia, tortelli curcuma e formaggio e tagliatelle al ragù. Annaffiamo il tutto con un ‘Calisto’ Sangiovese di Predappio, Riserva 2013, Azienda Agricola Stefano Berti – 14,5% vol.
Anche il pane è di loro produzione e questo anticipa un giudizio che al termine del pasto si confermerà ottimo.

Passatelli radicchio e salsiccia

Arriva il primo piatto e subito noto la grandezza di ogni singolo passatello. Partiamo alla grande con questo pranzo! Le zigrinature tipiche, qui più profonde del normale, catturano un condimento dal gusto armonioso: il sapore del radicchio non eccede in amarezza, quanto quello della salsiccia in sapidità. Davvero una goduria. Questo passatello si fa mangiare volentieri e finisce in 2 minuti netti.

Tortelli alla curcuma, ripieni di formaggio fresco

E’ la nota “gourmand” del pranzo. La ricetta esatta è segreta, questo aggiunge fascino a un piatto davvero notevole. La pasta è sicuramente fresca, difatti la chiusura dei triangoli rimane giustamente un po’ più al dente, mentre la parte ripiena è morbida e succosa. Formaggio fresco che sgorga dal tortello… un vero spettacolo per gli occhi e poi, per il palato.

l colore del sugo è giallo acceso, cremoso e perfettamente bilanciato. Si percepisce il sapore dell’erba cipollina inserita nella ricetta in modo sapiente, per dare al piatto quella marcia in più.

Le parole non spiegano a sufficienza la mia soddisfazione, quanto invece sa fare la “scarpetta” finale. Il piatto è restituito lindo e pulito, segno del notevole gradimento.

Tagliatelle al ragù

Come ultimo assaggio, se così si può chiamare visto che la porzione è abbondante, arriva questo grande classico bolognese. Son parecchio “tignosa” sulla tagliatella perché sembra un piatto facile: molti ne sottovalutano le giuste caratteristiche, sbagliando.
La tagliatella qui è spessa e, vista anche la dimensione del passatello iniziale, non mi aspettavo certo qualcosa di diverso, l’aggettivo che userei per descrivere al meglio questo terzo primo è, “porosa” da pronunciare rigorosamente con la “S” bolognese, che rende ancor meglio l’idea della golosità del piatto.
Ragù perfetto, concentrato, per nulla liquido o oleoso, nato per accompagnare questa pasta.
Qui l’esperienza di Angela si vede e si sente. Quando si pensa a un buon piatto di tagliatelle…: è proprio come quello fatto da lei.

Dulcis in fundo

Quasi sazi ma non del tutto, ecco la zuppa inglese come gran finale. Tra tutte le possibilità di dolci, scegliamo un classico nostrano per rispettare il “fil-rouge” di questo pranzo.

Ci siamo poi sentiti adottati quando, a fine pasto abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere con i proprietari. Ciò che emerge con maggiore evidenza in questo locale a conduzione famigliare, è la ricercatezza; la cura con la quale le materie prime vengono scelte e lavorate; il garbo nel servizio che non sconfina mai nell’invadenza; e poi, l’atteggiamento sorridente, che ben dispone e che troppo spesso manca in ristoranti più titolati.

Fattore non di certo secondario è il prezzo: assolutamente equilibrato rispetto alla piena soddisfazione per una ghiotta domenica conviviale.

In genere non amo tornare negli stessi locali ma qui tornerei molto volentieri…magari una sera per provare la pizza che pare essere molto buona! Sia per i sapori nuovi ma delicati, sia per l’atmosfera affettuosa, sarebbe come tornare a casa.

Ristorante Hotel Emi

Via Surrogazione n. 45

40012 Lippo di Calderara di Reno (BO)

Tel: 051 725440

info@hotelemi.it

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Sono sicura che torneresti pure tu, una volta provato questo ristorante.  Dammi retta …se sei in zona Lippo/Aeroporto Marconi, facci un salto e prova tu stesso. Poi mi farai sapere se non avevo ragione!

Go on traveling

Lety goes on

 

Per leggere le altre recensioni, clicca qui 

Disclaimer: sono stata ospite del “Ristorante Hotel Emi”. Le opinioni espresse sono personali.

3 Commenti

  1. Barbara

    Grazie per i tuoi consigli, il tuo blog è una vera e propria fonte di ispirazione! Ci sono tantissime perle per i viaggiatori, inoltre è curatissimo in ogni dettaglio, complimenti! Ultimo ma non ultimo tu sei bellissima 🙂

    Rispondi
  2. Alma Grazia Stefra

    Adoro la pasta fatta in casa, dev’essere stata una goduria assaggiare quelle tagliatelle fatte a mano, i ravioli e quei meravigliosi passatelli!
    I ristoranti che impastano a mano sono assolutamente i miei preferiti, l’autenticità di un piatto si vede dalle piccole cose, e qui si vede (anche dalla foto) che sono fatti con AMORE!

    Rispondi
    • letygoeson

      Si infatti si respira proprio aria di casa: Te lo consiglio moltissimo anche se non si trova in centro, merita di sicuro una visita!

      Rispondi

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