Itinerario per “I Castelli delle Donne”, tra Reggio Emilia e Parma

“Castelli delle Donne” è un itinerario che collega sette comuni emiliani attraverso castelli legati a figure femminili di potere, le cui storie hanno segnato l’Italia e l’Emilia. Il percorso include manieri nelle Terre di Canossa e rocche dei Castelli del Ducato, celebrando il contributo storico di queste donne.

Con “Castelli delle Donne” si definisce un itinerario che unisce in un unico percorso 7 Comuni emiliani attraverso i suoi castelli, accomunati tutti dalla storia delle loro “Padrone Storiche” o Fondatrici. Tutte donne che hanno lasciato una significativa impronta nella storia dell’Italia e dell’Emilia, ma non solo, anche nelle leggende e nella vita stessa dei manieri.
Un percorso certamente interessante proprio perché incatena alcune epoche storiche, note per attribuire alle donne un ruolo marginale, a figure femminili di potere che, nonostante tutte le complessità dei loro tempi, sono rimaste sino ad oggi personaggi fondamentali per lo sviluppo degli eventi.

All’interno dell’itinerario sono segnalati i manieri più importanti del network delle Terre di Canossa (Reggio Emilia) ed alcune rocche del circuito Castelli del Ducato (Parma, Piacenza e Pontremoli), e che sono tutti accomunati dall’essere stati residenza di celebri e significative donne del passato.

La prima figura è la celeberrima Matilde di Canossa, la contessa che ospitò proprio nel suo castello l’incontro tra Papa Gregorio VII ed Enrico IV dove avvenne lo storico “Perdono” noto in tutto il mondo con il detto Andare a Canossa (che è diventata espressione figurata anche nella lingua italiana corrente e significa: “umiliarsi, piegarsi di fronte a un nemico, ritrattare, ammettere di avere sbagliato, fare atto di sottomissione”, derivante, appunto, dal fatto storico che qui avvenne nel 1077)

Tra le altre donne importanti che vedremo in questo articolo: Beatrice di Lorena, Bianca Pellegrini, Maria Luigia d’Austria, Maria Bertolani Del Rio, Barbara Sanseverino.

 

L’argomento Castelli e figure femminili della storia mi ha affascinato moltissimo ed appena ho trovato questo itinerario ho cercato di riassumere in un solo articolo ogni castello del percorso alla sua “Donna di riferimento”, fornendo anche qualche nozione storica significativa sulla loro vita, sulle loro imprese e vicissitudini.

Io personalmente l’ho percorso solo in parte ma è tutta mia intenzione completare la visita e vedere anche gli altri castelli che non ho visto personalmente, in quanto sono tutti molto affascinanti!

Qui di fianco troverai una mappa del percorso che tocca tutti i castelli che fanno parte del progetto “I Castelli delle Donne” da Nord a Sud.

 

Ma ora scopriamo tutte le tappe:

Castello di Canossa

I resti del Castello di Canossa sono ridotti ad una limitata porzione dell’area che un tempo era fortificata, ora a causa dei fenomeni di sfaldamento del terreno restano pochi muri che si elevano nell’Appennino di Reggio Emilia sopra una rupe di arenaria.

Il paesaggio circostante e gli avvenimenti storici che qui si compirono lo rendono un luogo molto suggestivo.
Il castello fu edificato intorno al 940 d.C. dal longobardo Adalberto Atto (bisnonno di Matilde e primo Conte di Mantova) e divenne il cuore strategico di un complesso sistema difensivo per il controllo delle valli appenniniche e della pianura reggiana.

Nel 1878, il Castello di Canossa fu acquistato dal Governo italiano ed è stato dichiarato Monumento Nazionale. Proprio accanto al castello è allestito il Museo Naborre Campanini, che ospita reperti provenienti dagli scavi del castello, i reperti conservati nel museo vertono su più temi: dalla figura di Matilde e la sua epoca, alla storia degli scavi archeologici, al percorso naturalistico.

Foto da Wikipedia

Matilde di Canossa

La Grancontessa Matilde di Canossa (1046-115) è certamente una delle figure più importanti e interessanti del Medioevo italiano: vissuta in un periodo di continue battaglie, di intrighi e scomuniche, seppe dimostrare una forza straordinaria e mostrando un’innata attitudine al comando. La sua fede nella Chiesa di quel tempo le valse l’ammirazione e il profondo amore di tutti i suoi sudditi.

Già nel 1055, quindi a soli 9 anni, ereditò tutti i possedimenti del padre Bonifacio Canossa rimasto ucciso durante una battuta di caccia in quanto unica erede (siccome anche i fratelli Federico e Beatrice morirono precocemente).

Matilde ebbe ruolo di mediatrice nella disputa tra il Papa Gregorio VII ed Enrico IV.
Quest’ultimo, insieme ai vescovi tedeschi suoi alleati arrivarono a dichiarare deposto il papa, e Gregorio VII reagì scomunicandolo, liberando tutti i suoi sudditi dal giuramento di fedeltà e desacralizzando il suo impero.
Conseguentemente, i principi tedeschi lo obbligarono a riavvicinarsi al papa e fissarono un incontro per il 2 febbraio 1077 ad Augusta, in occasione del quale il papa Gregorio VII avrebbe  dovuto assolvere Enrico IV (o eleggere un nuovo imperatore).
Nel dicembre 1076 mentre il papa era ospite di Matilde nel Castello di Canossa, venne intercettato da Enrico, che con l’intento di ottenere il perdono papale si presentò davanti al portone di quel castello.
Enrico dovette attendere tre giorni e tre notti in abito da penitente, a piedi nudi, sotto una bufera di neve, fuori dal castello di Canossa prima di essere ricevuto dal papa, che avvenne grazie all’intercessione di Matilde e dell’abate di Cluny (suo padrino).

Sotto il suo comando il territorio dei Canossa raggiunse la massima espansione, difatti nel 1076 comprendeva la Lombardia, l’Emili-Romagna e la Toscana, ed il centro nevralgico del potere era proprio il Castello di Canossa, una delle residenze principali di Matilde.

 

Castello di Rossena

Situato a soli 4 km dal Castello di Canossa, sorge il Castello di Rossena, edificato nel 960 sempre dal bisnonno di Matilde di Canossa, il Conte Adalberto Atto.
E’ un gioiello architettonico straordinario che si erge in vetta ad un colle e lo si puo’ ammirare anche dalla strada immerso in un panorama fiabesco: l’edificio è perfettamente conservato, sia per motivi storici, sia per merito dell’importante restauro sugli esterni e nelle stanze interne del 1999.
Il Castello di Rossena è solitamente visitabile ma è anche possibile pernottare al suo interno in quanto è stato creato un Ostello con 54 posti letto.
Inoltre il castello è spesso location di convegni, master, cerimonie, seminari con ospiti da tutta ltalia, anche grazie al contesto naturalistico, alla pace dei colli circostanti e alla bellezza del borgo storico di Rossena che rendono incantata l’atmosfera del luogo, perfetto per chi desidera un periodo di riposo immerso nell’Appennino e nella storia.

 

Torre di Rossanella

Proprio di fianco al Castello di Rossena sorge la Torre di Rossanella.
La torre s’innalza alla sommità di una formazione vulcanica, orientata secondo i punti cardinali: con i lati lunghi rivolti a nord e a sud ed i lati corti ad est e ovest.
Il piano superiore poteva essere utilizzato come alloggio dal feudatario o dal capitano che difendeva la postazione. Le finestre erano fornite di un foro tale da consentire l’osservazione in sicurezza.
Nel lato sud, dove al di sotto la roccia strapiomba, vi sono due aperture sovrapposte costituivano i “servizi igienici”.

La donna di riferimento del castello ma soprattutto della Torre di Rossanella fu Everelina, è una figura leggendaria e pare fosse figlia di un vassallo della corte di Matilde di Canossa, la storia narra che Everlina piuttosto che sposare un uomo che non amava, scelse di gettarsi dal dirupo e di morire.

Nel corso dei secoli, poi, il castello diventò residenza di altre donne importanti, quali: la duchessa di Parma Maria Luigia e la principessa Adelgonda di Baviera, moglie del Duca di Modena Francesco V d’Este.

Castello di Carpinete

Lungo il fiume Secchia svetta il Castello di Carpinete, un altro dei manieri del dominio di Matilde di Canossa. Il mastio è ancora pressoché integro e si innalza su uno degli speroni rocciosi del crinale del monte Antognano. La rocca venne collocata strategicamente in questa posizione proprio con funzione difensiva.

All’estremità del lato a sud c’è un piccolo ambiente absidato dal quale possiamo presumere che si trattasse originariamente di un torrione rotondo attraverso il quale si entrava nel castello.

Durante il regno della Grancontessa, questa fortezza viene destinata quale sede privilegiata per ospitare pontefici, imperatori, re e duchi mentre stipulano accordi sulle sorti d’Italia.
A seguito dell’incontro di Canossa, 1077, il Papa Gregorio VII viene accolto ed ospitato qui, mentre nel 1082 riceve il vescovo di Lucca Anselmo.
Successivamente nel 1092 Matilde aduna nel castello di Carpinete un’assemblea di vescovi, prelati e monaci, intenzionati a risolvere la guerra contro gli eretici.

Foto di castlesoftheworld.com

Castello di Bianello

Il paese di Quattro Castella, comune dove surge il castello, prende il nome da quattro castelli che sorgevano su altrettanti colli. Partendo da est si incontrano Monte Vetro, Bianello, Monte Lucio e Monte Zane, e facevano tutti parte del sistema difensivo dei domini dei Canossa. Solo il castello di Bianello è rimasto pressochè intatto ed oggi inserito in un parco naturale protetto di ben 160 ettari.
Per quanto riguarda gli altri castelli eretti sugli altri colli non restano che pochi ruderi.
Si racconta che Matilde amasse molto questo maniero, dove risiedeva frequentemente.

Sul colle di Bianello potete vedere, dunque, la roccaforte a pianta poligonale che fu nei secoli dimora e fortezza dei Canossa: La Grancontessa Matilde ospitò presso il Castello di Bianello Enrico IV penitente, prima dell’incontro del 1077;  e nel 1111 ricevette Enrico V, che reduce dall’incoronazione a Roma, la proclamò vicaria imperiale in Italia.

Foto di castelliemiliaromagna.it

Beatrice di Lorena

Ma torniamo indietro di una generazione, almeno, e parliamo della donna che per prima diede la prima importanza a questo stupendo Castello.
Il castello di Bianello è profondamente legato alla figura di Beatrice di Lorena in quanto lo acquistò nel 1044 facendolo entrare nei possessi della famiglia e riportando sugli atti della sua esistenza già a quei tempi.
Beatrice di Lorena era una principessa di stirpe reale; figlia del Duca di Lorena, Federico, e di Matilde di Svevia.
Quando rimase orfana di entrambi i genitori fu accolta alla corte della Zia Gisella, che era moglie dell’Imperatore Corrado II
Erede di una delle famiglie più in vista dell’impero, nel 1038 sposò Bonifacio di Toscana e dal matrimonio nacquero tre figli: Beatrice, Federico e Matilde, che fu la sola a raggiungere l’età adulta per divenire una delle donne più famose dell’occidente medioevale: Matilde di Canossa.

immagine da wikipedia

Palazzo Ducale di Colorno (o Reggia di Colorno)

La Reggia di Colorno è detta anche la Versailles del parmense, ed infatti la somiglianza nell’architettura e nel giardino con la famosa reggia dei reali francesi è evidente.
Recentemente alcune sale della Reggia di Colorno sono state riallestite con gli arredi storici che donano alla struttura un’eleganza davvero straordinaria. Sono tutti gli arredi originali documentati e che facevano parte della dotazione della residenza ducale, ma anche arredi originali dell’epoca compatibili per qualità e caratteri formali della prestigiosa residenza.

Le sale sono più di 400. La maggior parte sono senza mobili con pavimenti in marmo rosa e soffitti affrescati.
La Reggia di Colorno ospita spesso concerti, mostre temporanee e manifestazioni culturali: occasioni speciali per vivere gli spazi incantevoli avvolti da atmosfere uniche.

Tra le Donne di fascino e potere che hanno abitato la Reggia di Colorno: Barbara Sanseverino, la Regina Elisabetta Farnese, italiana sul trono di Spagna, la “Madame Première” Louise Elisabeth di Francia, Maria Amalia D’Asburgo e la Duchessa di Parma Piacenza e Guastalla, Maria Luisa D’Asburgo Lorena.

immagine da baroque.it

immagine da wikipedia

Barbara Sanseverino

La Donna di riferimento è Barbara Sanseverino che fu moglie di Giberto Sanvitale e divenne marchesa di Colorno. Barbara era colta, bella e indipendente, venne data in sposa a 14 anni all’uomo che aveva ben 26 anni più di lei, ma questo era consuetudine nel 1500 quando le famiglie nobili creavano alleanze matrimoniali per consolidare potere e patrimonio.

Col tempo il suo legame con Giberto si intiepidì e lei, così indipendente, cominciò a viaggiare; divenne ben presto un’invitata ambita e protagonista di feste e mondanità presso le più sfarzose corti italiane.
Quando il maritò morì, lei si risposò con il conte di Torricella, Orazio Simonetta, più per protezione che per amore e si ristabilì a Colorno che aveva sempre considerato la sua casa.

Ben presto congiure e inganni arrivarono anche a Colorno, soprattutto verso Ranuccio Farnese, Duca di Parma, che voleva appropriarsi di Colorno. Passo dopo passo prima Barbara, poi i suoi figli, nipoti ed anche il suo secondo marito (e altri nobili del ducato) caddero nella tela tessuta dal Duca di Parma.
Il 19 maggio 1612 Barbara Sanseverino fu giustiziata in pubblica piazza e come ultimo insulto alla donna, da sempre indipendente e scaltra, pare che il boia, incitato dalla folla, le sollevò le vesti e la sculacciò.
La conseguenza dell’esecuzione dei nobili di Colorno fu che i Farnese, duchi di Parma, si impossessarono di tutti i beni di Barbara e dei feudatari sanando le loro finanze e arricchendo le collezioni ducali.

La Rocca Sanvitale

La Rocca Sanvitale è situata al centro dell’abitato di Sala Baganza, in provincia di Parma domina la piazza del paese. Il nome proviene dalla famiglia dei Sanvitale, che ne furono proprietari per oltre trecento anni ed ebbe un ruolo di primaria importanza nel sistema difensivo dei castelli parmensi, anche se fu concepita principalmente come dimora signorile che come fortilizio.

E’ circondata dal grande giardino Farnesiano, oggi parco pubblico ma tornato agli antichi splendori. La rocca è appartenuta alla famiglia Sanvitale dal XIII secolo all’inizio del ‘600, quando passò ai Farnese. Dal 1676 servì come luogo di villeggiatura per gli ospiti del Collegio dei Nobili di Parma, andando verso un lento degrado. Ma è dal 700 che la Rocca conobbe un nuovo periodo di fasti con Maria Amalia d’Asburgo che, amante della caccia, ne fece la sua dimora abituale.

Maria Amalia d’Asburgo-Lorena nata arciduchessa d’Austria, divenne duchessa consorte quando sposò di Ferdinando I Borbone di Parma, ma fu “de facto” la vera sovrana del Ducato.

All’interno è possibile ammirare, a partire dalla espositiva detta Sala delle Capriate, una serie di affreschi cinquecenteschi, raffiguranti architetture, animali e scene mitologiche. Ma vi sono altre numerose sale al suo interno che custodiscono altre importanti opere come Il Gabinetto del Busti, La Sala dell’Eneide e la Sala d’Ercole. Scendendo poi nelle suggestive cantine si trova il Museo del vino.

 

Foto da tgtourism.tv

Castello di Torrechiara

Il castello si distingue per la sua maestosità su un colle da cui si gode un panorama davvero suggestivo.
E’ di epoca tardo medievale perfettamente conservato ed ha forma quadrata, avvolto da cinta murarie, al cui interno si trova un piccolo borgo e protetta da quattro torri angolari, ma allo stesso tempo è una raffinata dimora nobiliare. Lo si nota soprattutto all’interno attraverso le sue stanze finemente affrescate.

Il Castello di Torrechiara, voluto da Pier Maria Rossi, della Famiglia Visconti, fu costruito tra il 1448 e il 1460 per la sua amata, Bianca Pellegrini, diventando la sua lussuosa residenza. È considerato uno dei castelli meglio conservati d’Italia, con straordinari cicli affrescati: la “Camera d’Oro” del 1464 circa e le grottesche di Cesare Baglione.

Per saperne di più leggi il mio articolo sul Castello di Torrechiara qui.

La Storia del castello di Torrechiara è strettamente legata ai suoi illustri Signori: Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini. Lui unico figlio di una delle più potenti famiglie del Parmense sposo in un matrimonio combinato di Antonia Torelli. Ma è alla corte dei Visconti a Milano, che incontra colei che sarà il grande amore della sua vita: Bianca Pellegrini. Bianca era già sposata, ma lascerà il consorte per seguire Pier Maria. La loro unione non verrà mai ufficializzata. A partire dal 1446 Pier Maria Rossi eresse due Castelli in onore di Bianca: quello di Torrechiara, e quello di Arzenoldo, detto anche “Roccabianca“.

Castello di Sarzano

Lo si scorge alto già dalla strada il castello di Sarzano, appare stupendamente pittoresco, ed artistico. Si tratta del bene monumentale più importante del territorio di Casina, nonché del suo principale riferimento storico.

 

Sarzano è il nome del luogo storico di un antico marchesato dell’Appennino emiliano, fu fondato da Adalberto Atto, bisnonno di Matilde di Canossa nel 958 d.C., quando lo acquistò assieme al suo podere, lungo la via che da Reggio Emilia porta a La Spezia.
Oggi il complesso del Castello di Sarzano è formato dal castello che occupa la sommità del colle e dal piccolo borgo, nel quale si trovano la ex chiesa di San Bartolomeo con la sua canonica, che oggi è un ostello e bar, una casa mezzadrile (l’attuale locanda) e un fienile (il ristorante).
Una location unica, che ospita eventi culturali, festival, musica dal vivo, mostre, convegni, oltre a iniziative di natura privata, in una cornice affascinante, dall’atmosfera antica e ricca di tradizioni.

Una curiosità che lega la storia del castello al mondo del cinema: l’attore Sir Christopher Frank Carandini Lee, (Christopher Lee) il celebre Dracula e Saruman del Signore degli Anelli, è stato l’undicesimo marchese di Sarzano. Sarzano era infatti la patria dei suoi antenati, la famiglia Carandini.

Maria Bertolani Del Rio

Maria Bertolani Del Rio è una figura femminile centrale del Castello di Sarzano.  Fu un medico, una scienziata, psichiatra e storica di Reggio Emilia, nata 1892 e la prima a condurre studi approfonditi sul Castello di Sarzano e su Matilde di Canossa.
Concepì e realizzò uno straordinario progetto di arte e design con i fini artistici e terapeutici che si alimentava del mito di Matilde di Canossa, denominato “Ars Canusina”.
Oggi con Ars Canusina si intende l’artigianato artistico tipico emiliano (mediopadano e appenninico) e al primo piano del Castello di Sarzano è allestita una sala che conserva alcuni dei manufatti nati da questo progetto innovativo dei primi del ‘900.

Fonti

Spero che questo post possa esserti utile.
Ho trovato tutte le informazioni girovagando direttamente per i castelli sopracitati, dalle mie riminescenze scolastiche (poche) e dai seguenti siti web:

I Castelli delle Donne: https://www.icastellidelledonne.it/
Castelli dell’Emilia Romagna: https://castelliemiliaromagna.it/
Castelli del Ducato: www.castellidelducato.it
Wikipedia: Wikipedia.com
Parma Visite Guidate: https://parmavisiteguidate.it/
Reggia di Colorno: http://reggiadicolorno.it/
Comune di Sala Breganza: www.comune.sala-baganza.pr.it
Treccani: www.treccani.it
Bianello: www.bianello.it
E sui seguenti articoli online:
https://www.corriere.it/liberitutti/18_ottobre_18/da-matilde-canossa-fantasma-rosania-castelli-donne-fb9ab8e2-ce33-11e8-9719-60b1d918374a.shtml

https://www.comune.casina.re.it/2019/09/da-maria-bertolani-del-rio-allars-canusina-una-conferenza-e-una-mostra/

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/matilde-di-canossa-i-suoi-castelli-i-suoi-luoghi

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20 Commenti

  1. Chiara "oscuro_errante"

    Buongiorno!
    Pur conoscendo queste figure, non avevo la più pallida idea che ci fossero dei castelli “delle donne” e che vi fosse un itinerario attinente!
    Mi hai incuriosita, soprattutto per quanto riguarda i possedimenti di Matilde di Canossa e i relativi castelli!

    Rispondi
  2. Cristina Petrini

    A parte due castelli sono molto felice di dire che ho visitato tutti i castelli da te citati, la Reggia di Colorno due volte ed una proprio l’estate scorsa. E’ stato davvero magico ed emozionante, già di per sé adoro andare per palazzi e castelli, ma quelli di Parma e Piacenza sono trai miei preferiti. Anni fa feci anche un weekend per visitarne il più possibile!

    Rispondi
    • letygoeson

      Anche io sono entusiasta di aver (almeno) cominciato a percorrere la Strada dei castelli del Ducato! Non vedo di continuarlo per esplorarli tutti, soprattutto la Reggia di Colorno che vedo essere magnifica! immancabile!

      Rispondi
  3. M.Claudia

    Mi é piaciuto molto leggere la storia di queste donne, i castelli poi sono le mete che preferisco in assoluto. Grazie quindi per questo bellissimo percorso. Mi conservo il tuo articolo per queste vacanze. Credi che una settimana sia sufficiente per visitarli bene tutti?

    Rispondi
    • letygoeson

      Dipende che tipo di viaggio vuoi fare: se sei per lo slow slow tourism, godendoti ogni paesaggio, ristorante e visita allora è sufficiente una settimana, se, invece alcuni castelli ti intrigano piu di altri e decidi di vistarne solo alcuni allora due/tre giorni son sufficienti…
      Considera che io ne ho visti 3 in un giorno (Canossa che sono solo rovine, Rossena e Sarzano… 4 se si conta anche la torre di Rossanella)
      Comunque i panorami e alcune di queste Regge sono spettacolari, è un bellissimo percorso, peraltro molto poco battuto, quindi te la godrai alla grande!

      Rispondi
      • M.Claudia

        Grazie mille per tutte le informazioni che mi hai dato, io nei castelli mi ci perdo letteralmente ad osservare tutto con cura quindi opterò per setti giorni pieni.

        Rispondi
  4. Alice

    Ma che meraviglia questi castelli e poi così vicini a casa! Quando poi ho letto che le donne ne erano protagoniste sono rimasta affascinata! Mi segno il tuo itinerario per il futuro

    Rispondi
    • Maria Domenica Depalo

      Sono davvero molto affascinata da questo argomento che lega in modo indissolubile la figura femminile con la storia. Personalmente mi ha sempre affascinato il ruolo politico di Matilde di Canossa e personalmente mi piacerebbe scoprire qualcosa in più del suo castello, visitandone anche solo i suoi resti.
      Maria Domenica

      Rispondi
  5. Nicoletta - Viaggiatori per Caso

    Mi è davvero piaciuta questa associazione tra le rocche storiche e i personaggi storici femminili. Sicuramente non mi perderò la reggia di Colorno, che ricorda un po’ Versailles!

    Rispondi
  6. Claudia

    Sarebbe davvero bello poter visitare tutti questi castelli, anche solo per il discorso “femminile” che gli dà un fascino speciale. Un itinerario diverso dal solito, segno nelle prossime gite da fare, visto che resterò in Italia.

    Rispondi
  7. Pastakira

    Luoghi splendidi

    Rispondi
  8. Hang Around The World

    Un tour a cui non rinuncerei per nulla, mi piacciono i castelli e vedo che in questa parte d’Italia ce ne sono di diversi. Quello di Canossa secondo me sarà il primo che visiterò, mi attira. – Paolo

    Rispondi
  9. M.C.P

    Scoprire che così tanti castelli sono legati a delle donne, mi ha lasciata stupita e incuriosita e sopratutto con una grande voglia di visitarli. Grazie per questo tuo utile articolo.

    Rispondi
  10. Elena Resta

    Con questo blog-post mi hai completamente conoquistata!
    Non conoscevo questo percorso, pertanto da ora in avanti non avrò pace finchè non avrò visitato tutti e 7 i castelli
    grazie mille

    Rispondi
  11. Veronica

    Molto interessante questo itinerario che esplora non solo la bellezza dei castelli ma anche la storia delle padrone che li hanno abitati e che, in un modo o nell’altro, ne hanno segnato la storia.

    Rispondi
  12. Marco speranza

    che storie affascinanti di donne di potere e di cultura che hanno lasciato il loro segno nei secoli dei secoli. Un itinerario fuori dalle solite mete

    Rispondi
  13. Sabina

    Complimenti per l’articolo veramente bel fatto. Le dimore storiche associate alle importanti donne che le hanno abitate. Inserirò questo itinerario nei miei “place to visit”.

    Rispondi
  14. Zelda

    Ma che bello questo itinerario sui castelli delle donne, sono i mie luoghi preferiti nelle visite. Proverò anch’io a far questo itinerario, hai realizzato un articolo approfondito e dettagliato. Grazie!

    Rispondi
  15. Annarita

    Che bella questa idea di un itinerario di castelli di donne. devo trovare al più prsto tempo per visitarli

    Rispondi
  16. Roby

    Questo itinerario potrebbe essere la meta ideale per un weekend con mia figlia.
    Quanti e quali pensi che riusciremo a visitarne in un paio di giorni?

    Rispondi

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