Perse nel deserto: come rovinarsi un tour in quad a Capo Verde

Disavventura di viaggio: il nostro tour in Quad a Capo Verde, tutto bene finchè non ci siamo trovate bloccate nel deserto.

La nostra vacanza a Capo Verde stava procedendo molto bene. Con pacchetto turistico all inclusive in uno dei resort dell’isola di Boavista, la più selvaggia dell’arcipelago. La vacanza era improntata alla filosofia più tipica della zona, “No Stress!” accolta con grande soddisfazione sia da me, sia da Chiara.
Però, dopo i primi giorni di decompressione dallo stress fuori passati interamente in spiaggia a prendere il sole ma non troppo, ci stavamo chiedendo se non ci fossero attività più divertenti da fare, a parte guadare i kite surfisti fare evoluzioni in mare….

Un programma con il Quad a Capo Verde

Proprio come se l’avessimo chiamata, ci giunge notizia che si possono noleggiare dei Quad a Capo Verde da un’azienda locale (gestita da italiani) e che il prezzo a giornata per l’utilizzo di un mezzo è molto onesto! Era proprio quello che volevamo. Un po’ di sana esplorazione! Decidiamo quindi di prenotarne uno per il giorno seguente. Facciamo un bel programma: girovagare l’intera isola, che misura soltanto 40 km quadrati, alla scoperta dei panorami naturali più interessanti.

Arriva il giorno X. La prima raccomandazione non tarda ad arrivare: ci avvertono infatti che in tutta l’isola ci sono due sole pompe di benzina e che si trovano entrambe presso la città principale, Sal Rei, ubicata a pochi chilometri dal nostro albergo. Pertanto, ci consigliano di portare una tanica di benzina di riserva per poter fare il pieno strada facendo… Ok!
Non abbiamo alcuna esperienza con i quad, è la primissima volta per entrambe ma, ci rassicurano, è molto facile da guidare. Arrivate al noleggio ci insegnano brevemente come utilizzarlo, nulla di estremamente complicato in effetti, ma per sicurezza facciamo qualche giretto nel piazzale del ritrovo.
Ultima raccomandazione: non superare i limiti di velocità.

 

Pronti, partenza e via!

L’isola di Boavista ci si apre a mille paesaggi diversi, prima strade un po’ scalcinate, poi palude, paesaggi lunari e rocciosi ed infine dune di sabbia, dune a perdita d’occhio. Le ruote tengono perfettamente la strada nonostante il suolo cambi così spesso sotto di noi. E’ davvero molto divertente.
Arriviamo fino alla famosa spiaggia “Santa Monica” una distesa di sabbia dorata lunga 20 km, e lì davanti, l’oceano. Come vedere un’oasi nel deserto. Riprendiamo la marcia per tornare ma non prima di esserci scattate qualche foto in mezzo a quel panorama impagabile!

Non era successo nulla di particolare fino a quel momento, eravamo estremamente felici e rilassate, non avremmo mai pensato che la situazione potesse precipitare in una disavventura davvero inquietante.

Rimontiamo sul quad e Chiara mi avverte, non si accende più il motore! Riproviamo ancora e ancora, ma il nostro mezzo di locomozione non dà alcun segno di vita, neanche un minimo di rumore.
Siamo perse nel deserto, con il vento incessante, il sole che stava tramontando e nessuno nel raggio di miglia!

Proviamo a chiamare l’azienda di autonoleggi.  Spieghiamo il problema. Nulla, non riescono a capire che cosa possa essere successo, cercano invano di darci assistenza tecnica vagliando diverse ipotesi, ma parlano frettolosamente e noi abbiamo paura che cada la linea. Non abbiamo un telefono abilitato per questo genere di chiamate. Non abbiamo internet. Siamo sole. Proviamo a chiedere di venirci a prendere ma non capiscono quale sia la nostra posizione. Passano minuti interminabili. Non sappiamo cosa fare.

Ad un certo punto scorgiamo una carovana di quadisti in rapido avvicinamento, attiriamo la loro attenzione sbracciandoci come naufraghi del Titanic. Dopo una rapidissima occhiata al mezzo, rimontano e ci mollano li.

Passa ancora tempo…

Pensiamo ad altre soluzioni facendo mille ipotesi, i pensieri si accavallano confusamente, sono tutte idee ugualmente infattibili… siamo nel panico.

Finalmente salve

Due ore dopo, o poco meno, ci pare di essere lì ferme da un’eternità. Non ci saremmo certo aspettate che una vacanza a Capoverde potesse riservarci questa brutta sorpresa. Il vento continua a soffiare fortissimo, è diventato irritante ed il paesaggio stupendo assume una luce angosciante.
Improvvisamente, squilla il telefono. Veniamo ricontattate dall’autonoleggio: si sono messi in viaggio per venire a cercarci. Passa un’altra ora. Finalmente vediamo qualcuno arrivare all’orizzonte, eccoli sono loro!

Un uomo e una donna, scendono dal quad, non ci guardano neanche in faccia, nonostante le nostre espressioni spaventate ma velate di gratitudine. Il ragazzo alza un’aletta sotto il manubrio, preme un pulsante che non avevamo proprio visto, il nostro quad si sblocca immediatamente e si rimette in moto…

“Funziona! Finalmente!!!! Grazie mille, grazie davvero! Ma… – e la domanda ci viene spontanea –: perché non ci avete segnalato questo pulsante? Perché non ci avete detto di premerlo?”

Ci saremmo risparmiate la paura, il tempo perso e ci saremmo godute la giornata! Entrambi tacciono, nessuna risposta. Stizziti salgono a cavallo del loro mezzo e ci precedono nel viaggio di ritorno a Sal Rei.
Arrivati a destinazione, i due gestori finalmente ci rivolgono la parola. Sì, per chiederci dei soldi per esserci venuti a prendere…  Coooosaaaa????? Oltre al danno la beffa!

Girare l’isola Di Boavista con il Quad a Capo Verde, è in realtà un’esperienza divertente, il paesaggio è davvero strepitoso, ma se vuoi provare questa emozione, fatti spiegare bene il funzionamento del mezzo che ti noleggiano. Se ce l’avessero detto prima, avremmo certamente continuato a trascorrere una bella giornata e non avremmo vissuto questa disavventura.

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