Cosa vedere a Pennabilli: i luoghi dell’anima in Romagna

Pennabilli si rivela un luogo che trasuda arte, poesia e spiritualità in ogni angolo. Tra i territori più cari a Tonino Guerra, le meraviglie naturali e l’arte che permea il borgo, Pennabilli è un invito a viaggiare nel cuore della Romagna, lasciandosi avvolgere dalla magia di un luogo che continua a ispirare e affascinare.

Pennabilli, borgo dell’Emilia-Romagna, incastrato tra le colline del Montefeltro riminese, si è rivelata una sorpresa inaspettata e una culla di un’autenticità e poesia senza tempo. Questo affascinante borgo, dalle radici medievali e il tocco rinascimentale, offre un’esperienza unica che si estende ben oltre la sua dimensione geografica. Avevo già sentito parlare di Pennabilli e di quanto fosse bello, ma non mi sarei mai aspettata di scoprire tutte queste piccole perle da esplorare e vedere all’interno di esso!

Pennabilli è stata la terza tappa di un fine settimana all’insegna della scoperta lenta del territorio del Montefeltro, delle passeggiate e dei sapori tipici di questa particolare fetta di territorio, ben diversa dalla riviera!
Insieme a Sant’Agata Feltria ed il borgo di Petrella Guidi, questo borgo ha contribuito a creare uno stupendo mélange di emozioni legate della nostra amatissima Emilia-Romagna che, nonostante siano anni che la esploro in lungo ed in largo, continua a riservarci nuovi e bellissimi ricordi da conservare!

Pennabilli leggendaria

Secondo una leggenda, si racconta che il casato dei Malatesta abbia avuto origine da un discendente della famiglia Carpegna noto come “Malatesta”, forse a causa della sua ostinazione e ribellione. Questo individuo avviò la costruzione del castello di Penna, dando così inizio al casato, che successivamente si spostò a Verrucchio e Rimini, sottomettendo l’intera regione della Romagna.

I nomi dei due luoghi e delle famiglie rivali del luogo, i Penna e i Billi, sembrano derivare dalla morfologia dei due picchi rocciosi che caratterizzano morfologicamente la geografia di questo borgo: “Penna” ha origine dal latino “Pinna”, che significa vetta, mentre “Billi” proviene da “Bilia”, indicante la sommità tra gli alberi.

Furono edificati quindi due castelli su questi punti rialzati rispettivamente abitati da due famiglie, i Penna sul Roccione e i Billi sulla Rupe. Le due famiglie, a causa della loro vicinanza, furono rivali fino al 1350.
La “fontana della pace” al centro della piazza principale, è più di un semplice elemento architettonico; è il simbolo che sancisce la tregua storica tra le famiglie dei Penna e dei Billi. E’ qui che fu posata una pietra della pace e che segnò l’inizio dell’unificazione dei castelli e la fondazione della cittadina di Pennabilli.

Nel 1572, per volere di Papa Gregorio XIII, la sede vescovile fu trasferita da San Leo a Pennabilli, conferendo ulteriore importanza e potere amministrativo e politico al luogo.

Ecco cosa vedere a Pennabilli:

Il Luoghi dell’Anima di Tonino Guerra

Il borgo è intriso dell’eredità artistica di Tonino Guerra, il celebre poeta e sceneggiatore venuto a mancare nel 2012.
Tonino Guerra è stato un famoso poeta, sceneggiatore e scrittore italiano, nato a Santarcangelo di Romagna, e diventato noto soprattutto per la sua collaborazione con alcuni registi di fama mondiale come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Andrei Tarkovsky e Theo Angelopoulos. Oltre al suo contributo al cinema, Tonino Guerra è stato anche un prolifico poeta, pittore e scultore, ha scritto numerose raccolte, prose poetiche e saggi dalle quali si evince la sua profonda connessione con la sua terra natia, la Romagna, e la sua sensibilità verso la natura, l’arte e la spiritualità.

Guerra ha trascorso proprio a Pennabilli gli ultimi anni della sua dove ha concepito e creato il Museo Diffuso “I Luoghi dell’Anima”, che si snoda per tutto il cuore storico di Pennabilli, dedicato alla sua eredità artistica e culturale che continua a vivere attraverso le opere che ha lasciato e attraverso l’ispirazione che ha fornito a generazioni successive di artisti e scrittori.

L’originale concetto del museo comprende sette luoghi all’aperto, ognuno con caratteristiche uniche, ma tutti finalizzati a stimolare l’immaginazione ed il cuore del visitatore.
Ma ora addentriamoci in questo mondo suggestivo esplorando uno ad uno i Luoghi dell’Anima.

L’Orto dei Frutti Dimenticati

Definito come un “museo dei sapori”, questo luogo raccoglie varietà ormai rare di alberi da frutto, appartenenti alla flora spontanea delle campagne appenniniche. Tra biricoccolo, nespolo, sorbo e altri, l’orto ospita anche installazioni artistiche suggestive, come “La cappella di Tarkovskji” e “L’arco delle favole”.

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Il Rifugio delle Madonne Abbandonate

Una collezione di immagini sacre, un tempo adorne delle cellette lungo le strade di campagna, ora si riunisce in questo angolo tranquillo di Pennabilli. Tonino Guerra ha immaginato che le Madonne, per sfuggire alle intemperie del tempo e all’indifferenza umana, abbiano trovato qui la loro casa per trovare riposo.

La Strada delle Meridiane

Nel centro storico, sette meridiane d’autore abbelliscono le facciate dei palazzi, offrendo una prospettiva artistica e un modo originale di misurare il tempo. Ogni orologio solare presenta riproduzioni di opere pittoriche celebri, un omaggio alle diverse modalità di misurazione del tempo nel corso dei secoli.

L’Angelo coi Baffi

Collocato nella chiesetta dei Caduti, questo “museo del mondo” ospita un singolo dipinto di Luigi Poiaghi, ispirato a una poesia di Tonino Guerra su un angelo impotente. L’installazione racconta la storia di un angelo che, anziché volare in Paradiso, scendeva nel Marecchia per prendersi cura di uccelli impagliati.

Il Santuario dei Pensieri

Nel guasto Malatestiano, un giardino orientaleggiante con mura antiche custodisce sette enigmatiche sculture in pietra, definite da Tonino Guerra come “sette pietre misteriose, sette specchi opachi per la mente, sette confessori muti”.

Il Giardino Pietrificato

A Bascio, ai piedi di una torre millenaria, sette tappeti di ceramica, ideati da Giovanni Urbinati secondo un’idea poetica di Tonino Guerra, portano il nome di personaggi illustri che hanno attraversato la valle.

La Madonna del Rettangolo di Neve

Nella frazione di Ca’ Romano, la chiesa della Madonna del Rettangolo di Neve, circondata dal bosco, racconta la storia di come la neve abbia indicato il luogo perfetto per costruire questa piccola chiesa nel 1754.

Le Parole sui Muri

L’itinerario si completa con “Le Parole sui Muri”, targhe in ceramica ideate da Tonino Guerra per ricordare coloro che hanno contribuito alla storia del paese.

Il Mondo di Tonino Guerra

Il Mondo di Tonino Guerra è uno spazio museale in via dei Pensieri Sospesi (precedentemente nota come via dei Fossi) che accoglie una ricchissima collezione di opere pittoriche, ceramiche e sculture concepite e realizzate direttamente da Tonino Guerra. È anche un luogo dedicato all’approfondimento dell’opera del Maestro e del contesto in cui è nata, grazie alla presenza di un archivio, di una videoteca e di una biblioteca allestiti al suo interno.

L’edificio funge anche da sede per l’associazione culturale intitolata a Tonino Guerra, fondata nel 2005 grazie all’iniziativa di diverse province, dei comuni di Pennabilli e Santarcangelo di Romagna e della Comunità montana Alta Valmarecchia.

Questa associazione ha l’obiettivo di raccogliere e valorizzare l’opera artistica del Maestro sia in Italia che nel mondo, promuovendo la sua cultura poetica, cinematografica e artistica e divulga, attraverso la conoscenza e la valorizzazione dell’arte guerriana, le peculiarità del territorio. Interagisce con istituzioni, enti e associazioni presenti nel territorio, contribuendo a una prospettiva culturale europea e internazionale.

Nel 2015, “Il Mondo di Tonino Guerra” a Pennabilli è stato inserito tra i tesori della cultura cinematografica europea dalla European Film Academy (E.F.A.).

Il legame di Pennabilli con il Tibet

Pennabilli non smette di sorprendere e svela anche una connessione con il Tibet, un legame che si manifesta come un incantesimo inaspettato. Questo luogo, avvolto dal silenzio e abbracciato da spazi aperti che invitano alla riflessione e alla meditazione, offre un’atmosfera impregnata di spiritualità. Una magia che ha attirato nientemeno che il Dalai Lama, che ha varcato i confini di Pennabilli in due occasioni, dando vita a una storia affascinante.

Nel lontano 1700, un frate di nome Frà Orazio da Pennabili, mosso dalla sua opera di evangelizzazione, intraprese un viaggio straordinario verso il Tibet. Questo incontro segnò non solo la sua missione, ma anche un primo contatto tra il Tibet e il mondo occidentale. Il Dalai Lama, riconoscendo la purezza di mente del frate, chiamato il lama dalla “mente bianca”, ha cementato questo legame nel 1994 con un gemellaggio tra Tibet e Pennabilli.

Le tracce di questa storia si rivelano in tre luoghi chiave della città, il primo è La Casa Natale di Frà Orazio: qui, accanto al portone, una targa commemora il frate e il suo straordinario viaggio.

Il Chorten, poi, è un altare di preghiera tibetana sorprendentemente inserito in questo contesto.
Un gesto simbolico di pace è offrire una pietra al Chorten, con il simbolo dell’infinito disegnato sul muro.

Salendo fino al Roccione, dove un tempo sorgeva il castello dei Penna e dalla quale si ammira una panoramica mozzafiato  sul paese e sulla valle, ci si imbatte nella Campana di Lhasa.

Questa campana simboleggia la fraternità tra il Tibet e l’Italia, inaugurata nel 2005 durante la seconda visita del Dalai Lama, è una testimonianza tangibile della missione cristiana e accanto ad essa si trovano i “mulini di preghiera” con inciso il mantra buddista.

Questi luoghi legati alla spiritualità tibetana di Pennabilli mi hanno ricordato immediatamente il borgo di Votigno di Canossa, in provincia di Reggio Emilia, anch’esso gemellato con il Tibet e luogo dalla spiritualità quasi palpabile!

La Rupe di Pennabilli

Dalla parte opposta del roccione, la salita alla rupe offre un’esperienza unica: attraverso la piccola chiesetta del Monastero delle monache Agostiniane e le rovine dell’antica rocca dei Billi, si gode di una vista panoramica che abbraccia tutto il borgo di Pennabilli e il Montefeltro circostante.

Pennabilli, è bello se puoi arrivare in un posto dove trovi te stesso

Tonino Guerra

Dove mangiare a Pennabilli

La visita a Pennabilli è stata resa perfetta dalle deliziose parentesi gastronomiche: L’Osteria Enoteca Al Bel Fico, situata nella piazza principale, offre autentiche prelibatezze romagnole, con piatti come passatelli, pappardelle ai funghi e salumi di mora romagnola.
La sera di sabato abbiamo cenato qui ed è stata un’ottima scelta una conferma per le ottime recensioni trovate su Trip Advisor! Un connubio perfetto tra tradizione e gusto.

Il giorno dopo a pranzo, invece, siamo andati a “La Dolce Vita”, un bar/trattoria sempre molto vicino alla piazza in una stradina laterale. Qui abbiamo mangiato il più buon piatto di gnocchi al ragù che potevamo desiderare ed è stata davvero una sorpresa inaspettata!
Il calore infinito degli abitanti ci ha accolto con affetto e siamo stati davvero contentissimi di aver trascorso qui un weekend!

Pennabilli, è davvero un interessante tappa romagnola che irradia poesia e spiritualità. Attraverso i “Luoghi dell’Anima” e la sorprendente connessione con il Tibet, il borgo offre un’esperienza unica che abbraccia le tue emozioni e bellezza paesaggistica.
Visitare Pennabilli significa immergersi in un’atmosfera unica, dove ogni pietra e ogni storia raccontano il fascino caratteristico ed originale di questo angolo incantato di Romagna. Pennabilli è un luogo che consiglio assolutamente di visitare!

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Consiglio assolutamente di trascorrere un weekend all’insegna della lentezza qui a Sant’Agata Feltria che si rivela un gioiello nascosto dell’entroterra romagnolo pieno di sorprese.
Non dimenticare anche il borgo medievale di Petrella Guidi con la sua bellezza intatta e il suo fascino senza tempo, si erge come un tesoro tutto da scoprire, che ti lascerà ricordi di viaggio indimenticabili nel cuore della Romagna.

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